RACCONTO 1.0 Sulla società, la politica, i movimenti

.…Caracas è una città totalmente impossibile, c'è uno smog della madonna, è tutta zozza, un po' tutta  una favelas, che qua è l'equivalente di barrios, quindi quando dici barrio non è un quartiere qualsiasi ma uno di merda…..direi che Chavez più che risanare dovrebbe spianare e ricominciare da capo!
Noi stiamo vivendo in un barrio che si chiama Cementerio, in casa di un compañero uruguayo e una argentina que toma mate todo el dia.
Quello che ti salta subito agli occhi, e ti fa anche un po' girare i cojoni pensando a casa tua, è l'incredibile partecipazione alla pratica e al discorso politico a livello sociale, sia a destra che a sinistra, chiaramente con sostanziali differenze……

 La gente parla di politica camminando per strada, addirittura il alcuni locali fuori c'è un cartello con scritto "per favore qui non parlare di politica e di religione", forse perchè alla 4 birretta gli animi si scaldano troppo. Chiaro è che per qualcuno è come tenere per una squadra di calcio piuttosto che per un'altra, ma sembrano essere una minoranza e cmq almeno nella vita hanno fatto una scelta a mio avviso non giudicabile sbagliata.
Ieri ero su una buseta cercando di uscire dal barrio delirante in cui vivo.
Buona parte dei venezuelani, quando capiscono che sei europeo e non yankie,   si lasciano prendere bene dal parlare con te.
La prima cosa che ci ha chiesto il nostro vicino di posto è stata "che si dice fuori dal nostro paese che ci stiamo ammazzando a vicenda?"
Questa domanda rispecchia un po' la paura di tutti compagni venezuelani che hanno l'esatta percezione del tipo di informazione che sta uscendo dal loro paese.
Pagherebbero milioni di biglietti aerei per far arrivare qua i compagni di tutto il mondo e fargli vedere con i propri occhi che succede.
Il tipo nella buseta è andato avanti parlando per mezz'ora di come i nuovi  media alternativi in Venezuela abbiano dato alla gente  gli strumenti per capire e non essere presi per il culo "aqui la gente en los barrios nunca mas se hace engañar desde las mentiras que han dicho por un monton de tiempo los capitalistas que se han comido todas la riqueza de nuestro pais!"
Un sostenitore a spada tratta della comunicazione e dell'informazione indipendente dai grandi gruppi economici di questo paese.
Lui del tutto paragonabile ad un "italiano medio" 50enne che lavora in un qualsiasi ufficio pubblico, quindi probabilmente anche con il culo parato da un contratto.
Chiaramente chavista come il 62% dei venezuelani.

Rispetto alla situazione politica attuale direi che è abbastanza paradossale per alcuni versi.
La destra e i suoi leader assomigliano alla destra berlusconiana: totale mancanza di contenuti, sagre del qualunquismo in qualunque intervento politico o intervista tv, che passa  ancora su GLOBOVISION il canale privato che, insieme a RCTV, quello a cui non è stata rinnovata la concessione, organizzò il golpe nel 2002 (LA REVOLUCION NO SERA' TRASMITIDA  video che smaschera la responsabilità delle tv private nell'organizzazione del golpe, fatto da un nord europeo che si trovava per caso a Caracas in quei giorni, molto fico! per chi vuole leggere qualcosa in più sulla storia RCTV c'è un LIBRO BIANCO sul sito del governo).
Parlano di libertà, democrazia e pluralismo, mentre tentano in tutti i modi  di mantenere ben saldo il loro potere economico e i privilegi che ne conseguono.
Parlano di libertà di stampa ed espressione, loro che fino a ieri gestivano il monopolio dell'informazione in Venezuela, dove prima dell'arrivo di Chavez oltre ai due canali suddetti non c'era praticamente nulla.
Fino alla settimana scorsa c'erano manifestazioni quasi tutti i giorni, ma l'opposizione di destra nelle strade sta già calando.
Da una parte gli studenti di destra che reclamano il diritto a preservare il loro diritto a studiare in università private che costano tre milioni di bolivar all'anno (e scusate il gioco di parole)
E' un po' come se il popolo berlusconiano scendesse in piazza per reclamare il diritto di Berlusconi e dei suoi grandi gruppi privati a mantenere il monopolio dell'informazione in italia-
La differenza sta in due fatti sostanziali, il primo è che qua la destra non è neanche lontanamente forte come in Italia, la seconda è che qua la gente non ci mette niente a prendere in mano le armi.
Dall'informazione che è passata in Italia, prima della nostra partenza, sembrava che li stessero ammazzando che li stessero reprimendo pesantemente. Non è così, ne militarmente ne politicamente parlando.
L'unica manifestazione in cui ci sono stati un po' di scontri è stata quella di una diecina di giorni fa perchè i fasci(ahahaha ci sono anche qua, proprio non se ne esce!) hanno cominciato a sparare.
Sono passata l'altro giorno ad una marcha di destra e l'esercito stava li a magnà il gelato.
Parlo di esercito perchè qua è l'esercito che ha giurato fedeltà al popolo e alla rivoluzione, mentre la polizia è corrottissima.
Per quanto riguarda gli spazi politici faccio un solo esempio.
Venerdi scorso è stato aperto il parlamento a 20 studenti, metà di destra metà di sinistra, rappresentanti dei movimenti studenteschi e universitari, per creare uno  spazio di confronto e avviare un dibattito pubblico sulla questione della libertà di espressione tanto osannata. Chiaramente tutto trasmesso in tv….
Dopo pochi interventi gli studenti di destra hanno abbandonato il dibattito dicendo che quello che chiedono è la libertà di espressione e non un dibattito, che quello spazio pubblico non gli interessa e che il dibattito se lo fanno nella loro università privata.
Sono usciti dal parlamento al grido di Victoria!Victoria!
A voi le conclusioni.

Dall'altra parte c'è il popolo di Chavez che tutti i giorni scende in piazza per sostenere la sua scelta, quella del socialismo, e per dire che sono contenti che RCTV non esista più perchè erano stanchi di sentire menzogne e difese di interessi privati e privilegi sociali economici e giuridici.

Chiaro il processo che è in atto è gonfio di limiti e contgraddizioni, Chavez è un militare e un populista, ma le condizioni di vita della gente stanno migliorando concretamente.
Al di la della nazionalizzazione del petrolio, che indubbiamente è stato il passo più grande che ha permesso di aprire tv pubbliche    di far arrivare i professori da cuba che insegnassero a leggere e scrivere alla gente de los barrios pobres, che ha permesso alla gente di essere curata in maniera gratuita, che ha permesso l'apertura delle università a tutti, e dico proprio tutti perchè se non c'hai un cazzo non paghi un cazzo,  ci sono in atto altri piccoli processi di trasformazione/nazionalizzazione che hanno una incidenza diretta sulla vita della gente.
Due mesi fa è stata naziionalizzata CANTV una compagnia telefonica. Il costo del servizio  si è abbassato di circa il 20%, tanto per fare un esempio.

La pressione della destra è stata un colpo, ma in fondo neanche troppo duro. Forse c'è un po' di paura che gli sfugga di mano il controllo della situazione che fino a questo momento hanno avuto (ricordiamoci sempre che so marxisti leninisti fino all'asso) e l'idea di perdere il "controllo" della situazione a mio avviso li può portare a fare passi falsi con le situazioni con cui si sono compromessi politicamente.
 

Per quanto riguarda i movimenti sociali, ieri sono stata ad una riunione in cui erano presenti movimenti di lavoratori, campesinos, i sin techo, ovvero uno dei movimenti di lotta per la casa e altri rappresentanti dei movimenti sociali.
A mio avviso c'è un pesante scollamento fra il processo in atto e il livello di elaborazione ed azione dei movimenti popolari.
Da una parte sembra dovuto ad un attendismo cronico, per cui visto che tutto arriva dall'alto aspettiamo che casca la manna dal cielo (perchè spero che sia abbastanza chiaro che di proveniente dal basso in questo processo non c'è niente, ma tant'è!) , dall'altro sembra dovuto allo spaesamento di trovarsi al governo non il nemico ma chi gli sta permettendo di fare delle conquiste a livello sociale e di aprire spazi di contrattazione. Ma dopo 8 anni di governo così c'è poco da essere spaesati!
Parlano di  mancanza di unità del movimento, parlano della mancanza di capacità di concretizzare le parole che si sbrodolano addosso, la mancanza di azione comune fra i diversi fronti popolari.
Hanno gli spazi e non riescono a sfruttarli, non riescono ad essere incisivi quanto le dinamiche di questo processo gli permetterebbero di essere. Dovrebbero essere loro a smascherare le contraddizioni, loro a porne di nuove sul tavolo, loro a spingere su delle cose sapendo di avere la possibilità di ottenerle con la lotta senza essere calpestati, repressi, uccisi. Sembra non essere così, forse perchè questo è possibile se ti poni con una forte criticità davanti a ciò che ti cala dall'alto.
Ma ho visto ancora troppo poco e per capire ci vuole tempo.
Vi lascio con una domanda: cosa accadrebbe al movimento italiano se improvvisamente ci svegliassimo una mattina  con un governo non più capitalista da combattere a spada tratta?