9 Agosto 2007:Giorno di spostamenti fino all’arrivo a Trinidad

 La prima città su cui abbiamo appoggiato il piede è  Ocaña; siamo arrivati qui dopo circa 13/14 ore di pulman da Bogota. Siamo davvero parecchi e siamo belli perchè portiamo con noi tante forme, tanti colori, tante lingue, tante culture e modi di vedere e di fare le cose;  italiani, catalani, una basca, uno svedese, tanti colombiani fra cui ce ne era uno  di origini palestinesi con un bel bagaglio sulle spalle e una bella storia di vita da raccontare che abbiamo avuto la fortuna di ascoltare.
(Ali speriamo di rincontrarti e di condividere con te ancora)

 

Da Ocaña abbiamo preso una bussetta che ci ha portato fino al municipio di Convension dove ci siamo fermati a mangiare.
Il paesaggio sta già cambiando.
Le strade asfaltate di Ocaña diventano macchie  di buchi di cemento e terra, il suo paesaggio urbano si trasforma in montagne verdi in vicinanza e poi empre più scrure volgendo lo sguardo in direzione del punto verso  il quale ci inoltreremo.
Dopo il pranzo e dopo la lunga contrattazione per il trasporto in carro partiamo tutti ammassati in un vecchio camion di quelli che si usano per trasportare le bestie

 

carrosfocata

E devo dire  che non abiamo sentito molta differenza, fra noi e le bestie, durante tutti gli spostamenti che abbiamo fatto. Ci sono però poche testimonianze di questi momenti dovuti alla difficoltà oggettiva di qualsiasi spostamento all'interno del carro. 

Abbiamo davanti circa 4 ore di strada di terra battuta. Dopo questo viaggio sappiamo bene che qui il tempo è concepito proprio in modo diverso; 2 ore diventano sempre e sicuramente 4, 4 possono diventare senza problemi 8.
Insomma dopo circa 1 ora e mezzo di cammino ci dobbiamo fermare la prima volta per cambiare una gomma, approffittiamo per fumare una sigaretta, andare al bagno, riposare i muscoli contratti per cercare di restare inpiedi fra la gente, gli zaini, la quantità di buste ammassate insieme a noi sul mezzo.

prima sosta 

Siamo diretti al “corregimiento” (non abbiamo una parola che lo traduce o qualcosa di simile, è una forma di suddivisione del territorio all'interno dei municipi) di Trinidad, che definirei un ridente paesino nel mezzo del nulla.

A metà strada, nella località Carnizales, dobbiamo fermarci di nuovo, stavolta non a causa delmezzo…
seconda sostaC'è un “reten” (picchetto) della Brigada N°15 appartenente al Battaglione 95 Antiguerrilla  “Rodrigo Diaz” dell' Esercito Nazionale.
Ci fanno scendere dal camion ma la nostra netta superiorità e la presenza di una avvocata molto agguerrita, ha fatto si che non chiedessero i documenti a tutti e che non perquisissero nessuno.

Ci rimettimo in marcia, mancano almeno un paio di ore di cammino.
Arriviamo a Trinidad quando orami si vedono solo i contorni neri delle montagne intorno a noi.
Mangiamo e  prepariamo l'accampamento per passare la nottata fra contadini che ci guardano stupiti aprire le nostre case portatili. Si mettevano sempre a ridere mentre ci chiedevano “desmontas tu casita?” la mattina mentre chiudevamo i paletti delle  tende prima di ripartire.
Mentre il grande stanzone  vuoto della discoteca che ci ospita si riempie di odori, voci e movimenti nelle case intorno tutti dormono, ma nella selva intorno tanti occhi sicuramente ci osservano.

 

foto_9agosto

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