CATATUMBO: MORTI, SPARIZIONI, VIOLENZA DI STATO

Dal 9 al 12 agosto Ipo ha accompagnato con un  gruppo di 7 italiani e 2 catalani, insieme alla Brigata Internazionale di Pace, una commissione di verificazione sulle violazioni dei diritti umani  nella regione del Catatumbo, dipartimento del Norte de Santander. La commissione è stata organizzata dall'ASCAMCAT, Associazione Campesina del Catatumbo, in collaborazione con il collettivo di avvocati Luis Carlos Perez.
Dopo questi 4 giorni di commissione l'associazione e gli internazionali di Ipo hanno proseguito il giro all'interno della regione, divisi in due gruppi, per verificare e documentare le violazioni dell'esercito nazionale e dei gruppi partamilitari denunciate dalla popolazione civile durante le assemblee svolte nei giorni precedenti.

Il racconto di questo viaggio sarà un report non troppo formale fatto di parole che connettono sensazioni e realtà crudeli;  fatto di foto che raccontano contesti allargati e partecipativi o dettagli di spostamenti e soste, di assaggi di vita quotidiana  in piccoli paeselli dove tutti e tutto sa dell'odore che lascia il passaggio della violenza; testimonianze audio che raccontano atrocità commesse  sulla popolazione civile in nome di una guerra contro la guerriglia più vecchia del mondo e  contro il narcotraffico, che non nasconde affatto bene la verità di una strategia di distruzione e annientamento della popolazione civile al fine dello sfruttamento totale di tutte le risorse del paese, petrolio, oro, minerali, a favore degli interessi delle multinazionali americane, al fine della salvaguardia dei guadagni economici sul narcotraffico stesso, attraverso le sue braccia armate l'Esercito Nazionale e le AUC, Autodefensas Unidas de Colombia, il paramilitarismo del governo di Alvaro Uribe Velez.

Troverete anche due brevi Boxinfo:

 sulla Regione del Catatumbo
 sull'associazione ASCAMCAT (castellano)

C'è da dire che poche foto e qualche parola non restituiranno neanche un briciolo di tutto quello che è passato davanti ai nostri occhi ed è entrato dentro in questi pochi giorni.

Grazie a tutti quelli che ci hanno aperto la loro casa, hanno diviso con noi i frutti di una vita di lavoro, di soprusi, di torture e bombe, e di resistenza a tutto questo, a tutti coloro che hanno visto nella nostra bocca l'ultimo e l'unico mezzo di amplificazione della loro voce.

 

in costruzione il report del viaggio suddiviso per giorni con i link alle cartelle di foto relative ad ogni posto in cui ci siamo fermati

9 agosto 2007:  1° giorno, dalla partenza all' arrivo a Trinidad 

10 agosto 2007: 2° giorno, la prima commissione a Trinidad e lo spostamento verso Honduras 

11e12 agosto 2007: 3° e 4° la seconda commissione ad Honduras, lo spostamento verso San Juancito e la terza commissione

13-18 agosto 1° Parte: Il cammino fino a Mondo Nuevo, l'incontro nella scuola e la raccolta delle denuncie,                la 1° TESTIMONIANZA 

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Torturato e ucciso giovane campesino nel Norte de Santander

Luis Carlos Angarita Rincon di 25 anni esce di casa la mattina del 16 luglio, lasciando due bambini di meno di due anni per recarsi a San Pablo, dove doveva incontrare un uomo che gli avrebbe dovuto 5 milioni di pesos per la vendita di alcuni capi di bestiame da allevamento.

Verso l'ora di pranzo, dopo aver ricevuto il denaro Luis Carlos si avvia sul cammino di ritorno verso casa, sulla strada che va da San Pablo a Bijagual. A quanto pare sembra sia stato detenuto dalla Brigada Movil n° 15 che ha un picchetto lungo questa strada.

Il giorno dopo, il 17 luglio, la famiglia di Luis Carlos che pensava che si fosse fermato ad assistere alla celebrazione della vergine del Carmin a San Pablo, apprende da Radio Catatumbo che all'ospedale di Ocaña si trova il corpo del giovane campesino morto "..integrante della resistenza Barí delle FARC, morto duramnte un combattimento con la Brigada Movil n° 15.

L'autopsia non mostra nessun segno da arma da fuoco.  Luis Carlos è morto dissanguato perchè gli è stata strappata la pelle dalle braccia e la carne dai glutei.

Noticia en castellano desde el sitio dePrensaRural

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VIDEO

In due anni di progetto di comunicazione oltre a socializzare le nostre
competenze partendo dalle esigenze di autorganizzazione delle comunità,
a fare cineforum nel mezzo della jungla, abbiamo raccolto e creato
informazione, denuncie e  girato alcuni video. Li trovate tutti nella sezione link   con una breve descrizione.

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Ucciso contadino nel Valle del Rio Cimitarra

Aveva 50 anni Pedro Nel Canole Polo, e da 20 viveva nella parte media della regione politica del Magdalena Medio, il Valle del Rio Cimitarra, precisamente nella vereda di Santo Domingo.
Il 17 luglio, nella tarda mattinata, mentre stava tagliando del legno nella sua fattoria è stato catturato dall'ELN- Esercito di Liberazione Nazionale.
Un'ora più tardi è stato trovato il suo cadavere lungo la strada che porta da Santo Domingo a Puerto Matilde.

Denuncia en castillano desde el sitio de PrensaRural

 

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No vea la television, hagala!

Entrevista a Ricardo Márquez, representante de Catia TVe, televisora
comunitaria del oeste di Caracas, en Venezuela. Habla de la historia de
la televisora y del proceso de comunicación popular en Venezuela.

Intervista a Ricardo Marquez, rappresentate di Catia Tv, televisione comunitaria dell'est di Caracas, in Venezuela. Parla della storia della televisione e del processo di comunicazione popolare in Venezuela 

 Video by ReporterLibertario 

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Libertà di espressione o libertà di mentire?


Come tutti gli italiani all'estero mi ritrovo a cucinare gli spaghetti nel barrio Cementerio nella periferia di Caracas.
Niente male la pasta qui in Venezuela… terra dalla storica immigrazione italiana, oggi diventata parte fondante della nuova high-class; la stranezza è che, mentre l'acqua bolle, sull'involucro della pasta non trovo il tempo di cottura, ma un'allegra vignetta che spiega alla massaia venezuelana l'articolo della costituzione che parla della libertà d'informazione, del pluralismo e della tutela degli spettatori dalle manipolazione dei media… Continue reading

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Dalla città più delirante del mondo

Case, strade, colori…..

varie

REPORTAGE FOTOGRAFICO: Caracas città bordello

 

 

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RACCONTO 1.1 La buseta, uno stile di vita

Il funzionamento del mezzo e la sua relazione con gli abitanti di questa città sono lo specchio dell'approccio alla vita degli stessi caraqueñi.
Noi siamo semplicemente abituati a recarci alla fermata per prendere l'autobus e a suonare il campanello in prossimità della fermata, prestabilita, alla quale vogliamo scendere, spesso lontana chilometri da dove dobbiamo andare. Continue reading

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Qualche considerazione con un pizzico di distacco in più

Non è passato molto tempo ma si può fare qualche considerazione un po' più lucida.
La pressione della destra sta già scendendo nettamente, si sono calmate le manifestazioni e reclamano già di meno, chiaramente perchè non sanno a che attaccarsi a parte alla loro retorica. Non riescono ad articolare le loro ragioni, io continuo a sostenere perchè ne hanno veramente poche, se non nessuna.

Il processo dal basso è estremamente debole, i movimenti sono pochi, e non hanno capacità di elaborare ed agire. Continue reading

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RACCONTO 1.0 Sulla società, la politica, i movimenti

.…Caracas è una città totalmente impossibile, c'è uno smog della madonna, è tutta zozza, un po' tutta  una favelas, che qua è l'equivalente di barrios, quindi quando dici barrio non è un quartiere qualsiasi ma uno di merda…..direi che Chavez più che risanare dovrebbe spianare e ricominciare da capo!
Noi stiamo vivendo in un barrio che si chiama Cementerio, in casa di un compañero uruguayo e una argentina que toma mate todo el dia.
Quello che ti salta subito agli occhi, e ti fa anche un po' girare i cojoni pensando a casa tua, è l'incredibile partecipazione alla pratica e al discorso politico a livello sociale, sia a destra che a sinistra, chiaramente con sostanziali differenze……
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