La regione del Catatumbo

In questo album troverete la foto scattate  durante la commissione di verificazione sulle violazioni dei diritti umani. Spostamenti, assemblee con le comunità, i volti delle persone che abbiamo conosciuto

Album 

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Minacce di morte alla USO, Union Sindical Obrera, dalle “Aguilas Negras”- Colombia

Di seguito la traduzione integrale del comunicato della Uso che denuncia le minacce dei paramilitari dei "blocchi dissidenti" e ritiene lo stato colombiano, rifiutatosi di indagare e di proteggere la vita degli esponenti della USO minacciati, responsabile di qualunque violenza e attentato alla vita di queste persone che si dovesse verificare.

Del comunicato fanno parte i testi integrali delle lettere e delle mail di minacce e insulti inviate dalle Aguilas Negras.

Potrebbe sembrare che la traduzione lasci un po' a desiderare, ahimè sono loro che non sanno scrivere nella loro lingua

Original en castellano

Azione Urgente Minacciata la dirigenza nazionale della USO
Bogota 1 settembre 2007

In colombia, secondo Alvaro Uribe, si desmobilizzarono i gruppi paramilitari, ma la realtà è che continuano pià attivi, dal carcere o fuori.
Ogni volta che il governo  e l'amministrazione di Ecopetrol implementano programmi di privatizzazione di Ecopetrol, o di consegna delle nostre risorse si incrementano le minacce contro il sindacato. Come in questo momento in cui i lavoratori espressano la loro contrarietà alla vendita di azioni che inizierà questo 27 di agosto.

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Bollettino Quindicinale No. 15 a cura di IPO – Dal 16 di agosto al 3 di settembre 2007

Regioni:

Magdalena Medio:

  •      15 di agosto: Arresto ingiustificato. Lunedi 13 agosto è stato arrestato il giovane Yelmir Ferrer Martínez, abitante del villaggio Caño Frío, nella zona rurale di San Pablo, Sur de Bolívar. La Armada Nacional lo ha arrestato a Barrancabermeja con la motivazione che Yelmir aveva con se un vecchio fucile, che stava portando in città per farlo riparare. Questo atto è ingiustificato, dato che la caccia è un'attività tradizionale dei contadini per l'alimentazione delle proprie famiglie. [Agencia Prensa Rural]

Noticia en castellano

  •       21 di agosto: Omicidio e violenza. Il 20 agosto del 2007 alle 12:30 del giorno nel villaggio di Dosquebradas, municipio di Remedios (Antioquia), i contadini della regione hanno trovato il cadavere di un uomo morto per colpi di arma da fuoco. Il cadavere non aveva nessuna identificazione e non si è potuto risalire ai responsabili del delitto. Questo stesso giorno è stato picchiato un ragazzo del villaggio Puerto Nuevo Ité da due uomini vestiti in civile con pistole alla mano. Quattro giorni prima l'esercito era stato in questa area al comando del sergente Ruiz. Questi eventi generano tensione tra la comunità contadina che da poco è ritornata sulle proprie terre, dopo essersene allontanata a causa della militarizzazione della regione ed essere stati per tre mesi fuori da quest'area in un accampamento di rifugio umanitario organizzato in Puerto Nuevo Ité e in seguito a Barrancabermeja. [CAHUCOPANA]

Noticia en castellano

  • 22 di agosto: Minacce. Il 20 luglio del 2007, il signor José Nelson Ramírez López, alias Arturo, paramilitare smobilitato, ha inviato una lista di sei persone che, secondo lui, saranno assassinate dai paramilitari. Queste percone sono: Álvaro Manzano, José Manuel Atencio, Nury Cárcamo, Raúl Guerrero, Rubén Guerrero e Telésforo Bonilla. Secondo Ramírez, il motivo per uccidere questi contadini è che il loro lavoro in difesa dei diritti umani è un'azione occulta della guerriglia. Inoltre, il 4 agosto di quest'anno, il signor Rodolfo Triana Rodríguez, alias "Galloparado", smobilitato dai gruppi paramilitari, insieme ai "reinseriti" conosciuti con gli alias di "Bombillo" e "Culeco", hanno dato a un contadino del villaggio Notepases (municipio di Yondó), una lista con i nomi di alcuni contadini del villaggio, dicendo che a partire dal 20 agosto cominceranno ad uccidere queste persone. Hanno aggiunto che ci sono già le persone incaricate ad eseguire gli omicidi: Bombillo, Bleyner, Culeco e due nuovi paramilitari. Questi smobilizzati risiedono nell'interland di Yondó, dove minacciano i contadini senza nessun problema. [ACVC] 

     Noticia en castellano  
        

    •   29 di agosto: Perquisizioni illegali. Nel villaggio La Unión, giurisdizione del municipio di Yondó (Antioquia) si avverte la presenza di membri dell'Esercito Nazionale, che vestiti in civile entrano nelle ore notturne nelle case del paese e delle fattorie dei contadini, e fanno delle perquisizioni, senza identificarsi o dare delle spiegazioni. L'ultimo caso è avvenuto lo scorso 24 agosto, quando persone estranee sono entrate nella notte nella casa del signor José Brand e di Gustavo Hernández dove hanno perquisito tutto. Non incontrando niente che gli interessava sono andati via. [Agencia Prensa Rural]

        Noticia en castellano

    Arauca:

    • 30 di agosto: Fumigazioni. Dallo scorso venerdi 24 agosto è stata avviata una nuova ondata di fumigazioni del Plan Colombia sopra i campi dell'Arauca. Le fumigazioni sono state accompagnate da questa settimana dall'arrivo di truppe, mitraggliamenti indiscriminati e militarizzazione dei villaggi dei municipi di Arauquita, Fortúl, Saravena e Tame. [ACA]

      
    Noticia en castellano

    Catatumbo:

    •   23 di agosto: Operativo. Durante il mese di agosto, si sono realizzati operativi di truppe dell'Esercito Nazionale, soprattutto della     nuova Brigada Móvil No. 21, nella regione del Catatumbo. In questo contesto si sono prodotti i seguenti fatti:
    1.  
      1. Il 13 agosto del 2007, nella scuola del villaggio La Paz, i militari
        fermano due contadini abitanti del villaggio El Milagro, municipio di El
        Tarra. I contadini sono stati detenuti per due ore e mezza, durante le
        quali sono stati maltrattati verbalmente. Inoltre li hanno colpiti con
        il machete e in seguito glieli hanno messi sul collo, lasciandogli dei
        segni profondi, quasi sgozzandoli e minacciandoli di morte. I militari
        sostenevano che non avevano il permesso di transitare per quel cammino
        in quanto "loro (l'esercito) stavano li e le comunità sapevano che per
        di li non si poteva transitare";

      2. Giovedì 16 agosto del 2007, alle 4:10 pm, nel villaggio di Caño Tomas
        del municipio di Teorama, tre aerei Kfir e un aeroplano hanno bombardato
        a 250 metro dalla comunità Brubucanina degli indigeni Motilón Barí,
        colpendo l'abitazione del "cacique" (leader comunitario) Jorge
        Arabadora;

      3. Quello stesso giorno, alle nove del mattino, truppe della Brigada Movil
        No. 15, accampate nel villaggio di La Paz del municipio di El Tarra,
        hanno installato a 200 metri dalla scuola un posto di controllo dove
        obbligano i contadini a fermarsi per essere registrati;

      4. Sempre il 16 agosto nel villaggio di Vegas de San José, località La
        Cecilia, municipio di Teorama, truppe della nuova Brigada Móvil No. 21
        lanciano cinque colpi di mortaio verso le fattorie del villaggio;

      5. Il 18 agosto del 2007, truppe della Brigada Móvil No. 15 lanciano
        indiscriminatamente tre colpi di mortaio dalla scuola del villaggio di
        La Paz verso le case dei contadini. A circa 10 metri dalla fattoria di
        Juan De Dios Robles è caduto uno di questi, uccidendo nove mucche di sua
        proprietà e ferendone gravemente altre 11;

      6. Questo stesso giorno, nel villaggio di El Milagro del municipio di El
        Tarra, truppe della Brigada Movil No. 15 installano un posto di blocco
        militare nella scuola. Quando sono arrivati i bambini, i militari li
        hanno fatti spogliare, li hanno maltrattati verbalmente e alla fine non
        gli hanno permesso di fare lezione e li hanno fatti ritornare a casa;

      7. Il 20 agosto del 2007 sono apparsi 15 uomini
        incappucciati e armati nel villaggio di El Maicito, appartenente alla
        località La Trinidad, municipio di Convención. In questa zona ci sono
        attualmente truppe della Brigada Móvil No. 15, impegnati nell'operativo
        militare "Alacrán". Gli abitanti credono che questi uomini incappucciati
        fanno parte dell'esercito; [Ascamcat]

      
    Noticia ien castellano

    •  27 di agosto: Detenzione. Truppe del Batallón de Contraguerrilla No. 46 "Héroes de Saraguro", ascritto alla Brigada 30 dell'Esercito Nazionale, sotto il comando del maggiore Gallego, arrivano il 27 agosto del 2007 alle 5:30 del mattino a Puerto Ninfa, sul fiume Catatumbo, appartenente al villaggio di La Unión Baja, località Filo Gringo, del municipio di El Tarra, nel Norte de Santander. Dal suo arrivo, la truppa a incominciato a fermare arbitrariamente la popolazione contadina che si trovava nel porto e quelli che arrivavano con le imbarcazione sul fiume Catatumbo. alle otto del mattino erano circa 80 i contadini fermati, dei quali venti erano minorenni. I militari erano accompagnati da un disertore dell' ELN conosciuto con l'alias di Julio, que era incappucciato e segnalava la popolazione civile. L'Esercito arresta tre contadini con la scusa di verificare gli antecedenti, dopo il segnalamento fatto dal disertore. Allo stesso modo le donne e gli uomini maggiorenni sono stati registrati e inscritti in un lista con i loro numeri di "cedula" (documento di identità). Alla popolazione civile privata illegalmente della sua libertà, le è stato proibito di mangiare, nonostante le costanti richieste da parte della gente e dato che molti di loro erano a digiuno. La risposta dei militari è stata che in cinque ore li avrebbero liberati, mentre pranzavano davanti agli uomini, alle donne e ai bambini, che alla fine sono stati liberati alle 8 della sera, dodici ore dopo. Inoltre, il maggior Gallego e i suoi uomini, nel pomeriggio del 28 agosto hanno nuovamente bloccato Puerto Ninfa, impedendo ai contadini di raggiungere i loro villaggi e danneggiando i villaggi di El Milagro, La Paz, La Unión Baja e Las Brisas, del municipio di El Tarra. Approssimatamene alle 6:00 pm, ci sono stati combattimenti con gruppi ribelli e di nuovo si sono fatti scudo della popolazione civile che era bloccata a Puerto Ninfa, esponendola ai combattimenti. [ASCAMCAT]

      
    Noticia en castellano

    Per ricever il bollettino quadrimestrale di Ipo che contiene
    maggiori informazioni, foto ed altro materiale, visita
    https://liste.indivia.net/listinfo/ipo-news.


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    1° Testimonianza: una bomba cade “accidentalmente” a 8 metri da una casa di civili

    Non credono che servano troppe parole, bastano i pochi fatti.

    bossolo

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    13-18 Agosto 2007: Dalla divisione in due gruppi al ricongiungimento a San Pablo. 1° Parte + Testimonianza

    Nel momento in cui stavamo sul punto di fare il primo dei milioni di passi che avremmo fatto fino al momento in cui ci saremmo fermati, non sapevamo esattamente a cosa stavamo per andare incontro…

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    11e 12 Agosto 2007

    Sembra già un sacco di tempo che ci spostiamo tutti insieme, ma siamo solo al secondo giorno di viaggio.
    Certo che qualche tensione non manca, direi che lo stato d'animo che ti mette addosso il solo stare qua è di una tensione bassa ma costante, con pichhi più o meno elevati quando la circostanza si somma ai cazzi personali.Ma lo sapevamo anche prima di partire, quindi….

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    10 agosto 2007: Prima commissione e spostamento verso Honduras

    Facciamo colazione verso le 8 dopo aver smontato l'accampamento ed esserci più o meno lavati.

    cucina

    Alle 10 comincia la prima assemblea o più propriamente commissione. Infatti quello che faremo sarà verificare le violazioni dei diritti umani raccogliendo le denunce che faranno le comunità nei confronti dello stato o dei paramilitari, che in fondo sono sempre gli stessi.
    Con questa commissione abbiamo toccato con mano quelli che per molti sono racconti…

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    9 Agosto 2007:Giorno di spostamenti fino all’arrivo a Trinidad

     La prima città su cui abbiamo appoggiato il piede è  Ocaña; siamo arrivati qui dopo circa 13/14 ore di pulman da Bogota. Siamo davvero parecchi e siamo belli perchè portiamo con noi tante forme, tanti colori, tante lingue, tante culture e modi di vedere e di fare le cose;  italiani, catalani, una basca, uno svedese, tanti colombiani fra cui ce ne era uno  di origini palestinesi con un bel bagaglio sulle spalle e una bella storia di vita da raccontare che abbiamo avuto la fortuna di ascoltare.
    (Ali speriamo di rincontrarti e di condividere con te ancora)

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    BoxInfo: associazione campesina ASCAMCAT

    Organización campesina, confrontación armada y Derechos Humanos en el Catatumbo

    Asociación Campesina del Catatumbo – ASCAMCAT
    18 de febrero de 2007

    Traduzione in italiano 

    Introducción

    La región del Catatumbo, al nororiente de Colombia, está conformada por nueve municipios en la parte norte del departamento de Norte de Santander: Ocaña, Convención, El Tarra, Hacarí, Teorama, San Calixto, La Playa, El Carmen y Tibú, los cuales son bañados por las aguas del río Catatumbo y sus afluentes.

    Es una zona rica en recursos naturales, especialmente petróleo y carbón, y es de una gran importancia geopolítica, en la frontera con Venezuela. Por lo anterior, ha sido una de las tantas zonas del país en donde el gobierno ha pretendido adelantar “presencia estatal” mediante el incremento del pie de fuerza y la militarización. Es así como a partir de diciembre del año 2005 se conformó la Brigada 30, y en enero del 2006 la Brigada Móvil Nº 15, que opera exclusivamente en el Catatumbo. Estas dos brigadas suman más de 6 mil soldados operando en Norte de Santander, a los cuales habría que adicionar los agentes de la Policía Nacional y de los distintos organismos represivos que operan en el departamento para sumar el grueso de la Fuerza Pública que actúa en la región.

    Los habitantes de estos municipios hemos vivido desde el año de 1.999 la intensificación de la guerra, con la llegada de diferentes estructuras paramilitares de las AUC, las cuales bajo las ordenes de los principales comandantes de esta organización –Carlos Castaño, Salvatore Mancuso y Jorge 40– fueron responsables del asesinato de más de 5.000 personas, generaron el desplazamiento de cerca de 50.000 habitantes originarios de la zona, y la desarticulación del tejido social.

    El terror que vivimos los campesinos en el Catatumbo no terminó con la desmovilización de los Bloques Catatumbo y Norte de las AUC, sino que continuó con el surgimiento de nuevos grupos paramilitares (llamados “Águilas Negras”) y con la militarización de la zona a partir del 2005 lo que ha desencadenado enfrentamientos con los grupos insurgentes que allí tienen presencia, enfrentamientos en medio de los cuales ha quedado la población civil. Adicional a lo anterior están los atropellos y las detenciones masivas y arbitrarias de pobladores hechas por las Fuerzas Estatales.      

    A la violencia vivida en la región se suma la falta de inversión estatal que permita generar condiciones de desarrollo para el campesinado en lo que refiere a producción agrícola, vías, educación, salud, y vivienda entre otros.

    La Asociación Campesina del Catatumbo – ASCAMCAT y la reconstrucción del tejido social

    La Asociación Campesina del Catatumbo – ASCAMCAT, es una organización conformada a finales del 2005, por habitantes de áreas rurales de los municipios de Convención, Teorama, y El Tarra, los cuales forman parte de la región conocida como “alto y medio Catatumbo” en el departamento Norte de Santander.

    ASCAMCAT surge como una propuesta asociativa de reconstrucción del tejido social que permita generar condiciones de vida digna y desarrollo para los catatumberos, quienes nos hemos vuelto a encontrar e integrar en torno a la defensa y permanencia en el territorio; el respeto a las comunidades indígenas, los adultos mayores, los niños, y las mujeres; la no fumigación de los cultivos ilícitos y la erradicación de los factores socio-económicos que dieron origen a la siembra de coca; la defensa de los recursos naturales y el cuidado del medio ambiente; el rescate de nuestras tradiciones culturales; la participación en la toma de decisiones que involucren el campo; y el respeto a la vida y en general a los Derechos Fundamentales de los habitantes del Catatumbo.  

    ASCAMCAT ha trabajado en la búsqueda de garantías al respeto por los Derechos Fundamentales del campesinado de la región, entendiendo que estos son esenciales para permitir la dignificación de la vida de quienes habitamos el Catatumbo, así como también el desarrollo regional, en ese sentido nuestra principal labor ha sido la denuncia de las diferentes violaciones a los Derechos Humanos que se han presentado, infortunadamente, en la zona por parte de las Fuerzas Militares, así como también las infracciones al Derecho Internacional Humanitario hechas por éstas y por los diferentes bandos en confrontación armada que actúan en el Catatumbo.

    Como propuesta organizativa consideramos que además de su enfoque, de cara a las necesidades de los campesinos sustentada en programas y pliegos acorde a su nivel, una organización de tipo gremial debe desarrollar una forma organizativa que permita canalizar los intereses que busca representar, privilegiando articular las dinámicas de base de los campesinos, es por eso que ASCAMCAT en sus objetivos plantea “Integrar los propósitos de la comunidad del Catatumbo a través de las asociaciones de mujeres, organizaciones juveniles, organizaciones de obreros, Juntas de Acción Comunal, cooperativas, comités y otras agrupaciones de trabajadores del campo” . La reconstrucción de la organización campesina en el Catatumbo pasa por la construcción de procesos de base en cada vereda, corregimiento y municipio y por la construcción clara de direcciones regionales y una dirección general que no se aísle de las masas y las bases sino que por el contrario se encuentre inmersa en ellas y sepa hacer lecturas apropiadas sobre el quehacer organizativo. Las estructuras organizativas tienen que ser determinadas, definidas, de modo que se sepa quienes toman las decisiones de acuerdo con las necesidades concretas en los momentos concretos y traza la política a seguir en la organización.
     
    Como Asociación Campesina pensamos que pese a la situación que se presenta en la zona, los catatumberos podemos desarrollar condiciones que permitan a la región ser un referente de progreso, y que hoy en día es necesario el fortalecimiento y consolidación de los procesos organizativos existentes, de modo que éstos ganen en identidad y legitimidad ante la comunidad catatumbera, y permita a ésta su vinculación y participación desde las bases, tal como esta expresado en los objetivos de la Asociación: “Trabajar por el fortalecimiento organizativo, formativo y político del campesinado a nivel regional”.

    La confrontación armada en el Catatumbo durante el 2006
    A diferencia de lo que se podría pensar, la entrada en funcionamiento de las nuevas estructuras y los operativos militares que se han realizado en la zona durante el año, no han diezmado a los grupos insurgentes, quienes por el contrario han logrado darle golpes significativos a las Fuerzas Militares. El Frente 33 “Mariscal Antonio José de Sucre” y las columnas móviles de las FARC-EP, así como las diferentes estructuras del Frente de Guerra Nororiental del ELN y del Frente “Libardo Mora Toro” del EPL, han realizado diferentes acciones militares a lo largo del año, en las cuales han logrado golpean militar y psicológicamente a las tropas oficiales, afectando los intereses del Estado y de las multinacionales petroleras.

    Por su parte, las Fuerzas Militares hablan reiterativamente de la deserción de integrantes de los grupos guerrilleros, del incremento de la erradicación de cultivos de uso ilícito (a pesar de que los niveles de producción de coca a escala nacional se mantienen) y de “bajas en combate” de insurgentes, según parece por el afán por ganar –así sea mediáticamente– la guerra. Esto se aprecia en el balance presentado por la Trigésima Brigada sobre su accionar en el 2006 donde el mayor logro mostrado es la detención de 199 personas y la desmovilización de 24 guerrilleros.

    Política oficial para el Catatumbo: Intensificación de la guerra y aspersión aérea de cultivos de coca, megaproyectos y monocultivos
    La Brigada 30 prefiere, como ya se mencionó, ganar virtualmente la guerra, y muestra resultados en los noticieros de televisión mediante detenciones arbitrarias (tanto selectivas como masivas), de campesinos, a quienes acusa de guerrilleros, milicianos, o simplemente “auxiliadores” de la guerrilla. Muchos de los 199 detenidos son simplemente civiles que viven en zonas de control guerrillero. Tal fue el caso de los detenidos a finales del año pasado en El Tarra; los 18 detenidos en Ocaña, Tibú y La Gabarra durante la “Operación Triangulo”, en el mes de marzo de este año; los catorce detenidos durante la operación “República 105”, desplegada en Durania, y los municipios de Salazar de las Palmas, Gramalote y Cúcuta; y los nueve campesinos detenidos en el corregimiento de San Juancito (Teorama), el 27 de agosto de 2006.

    También ha sido común por parte de la Brigada 30, mostrar la baja de dos o tres personas, presuntos guerrilleros, sin rango, durante enfrentamientos sin relevancia o de los cuales los habitantes no tienen referencia, y no son susceptibles de ser probados. Existen casos en los que la comunidad ha denunciado que los asesinados son civiles que posteriormente son vestidos con prendas de uso militar.

    De la mano de la militarización se han presentado siempre en la región las fumigaciones de cultivos de coca, desconociéndose que estos se presentan debido a la ausencia de oportunidades reales de satisfacción de las necesidades del campesinado. En el documento “Una mirada al Catatumbo. Trabajando unidos” el gobernador Luis Miguel Morelli señala que: “Se presume que los cultivos de coca […] crecen rápidamente debido a factores como: las condiciones agrológicas, los bajos costos de los insumos y disponibilidad inmediata, bajos costos y facilidad de transporte, excelente posición estratégica, abundante mano de obra, fácil lavado de dólares, situación de pobreza de campesinos, mínima inversión estatal, entre otros” . Lo anterior demuestra que el gobierno y la administración departamental ven una serie de factores  climáticos, locativos y económicos, como factores primarios para que se presenten cultivos de coca en el Catatumbo y no la precaria (por no decir inexistente) inversión estatal en la zona, que al ser reseñada como última carece de importancia.

    Para expertos en el tema de cultivos ilícitos y sobre el conflicto en el Catatumbo el factor “presencia e inversión del Estado” tiene otra importancia:

    “[En el Catatumbo] La problemática de la relación entre cultivos de uso ilícito, violencia, y grupos armados, presenta en general características similares a las de otras regiones del país: condiciones de abandono institucional, altos niveles de pobreza, poca cohesión comunitaria”

    “El origen de los cultivos ilícitos radica en la crisis de la colonización y en el fracaso del desarrollo rural en Colombia. […] por la falta de una verdadera  reforma agraria en el interior del país”
         
    En la región del Catatumbo los cultivos de coca se incrementaron con la llegada de los paramilitares en el año de 1999, esto fue apreciable en la zona del “Bajo Catatumbo”, especialmente en el municipio de Tibú y en el corregimiento especial de La Gabarra. Para el año 2004 en Tibú existían aproximadamente 10.000 hectáreas, encontrándose predios con cultivos de coca de hasta 80 hectáreas. Así mismo el negocio de la coca, desde su cultivo hasta su exportación por la hermana República Bolivariana de Venezuela, era controlado en este municipio por las AUC, todo ocurría bajo a la mirada cómplice de la Fuerza Pública.    

    Las fumigaciones en el Catatumbo han traído consigo desplazamientos forzados, abusos contra el campesinado por parte de las tropas militares que “protegen el área” a asperjar, bloqueos a insumos agrícolas, entre otras violaciones a los derechos fundamentales de los pobladores.

    Lo anterior nos permite indicar que la política oficial para el Catatumbo viene dirigida, en primer lugar, al incremento del pie de fuerza, la militarización y las fumigaciones (las cuales según miembros de las FFMM iniciarían el mes de marzo), tal como se desarrolló a finales del 2005 y en el 2006, esto  ha traído consigo –en lugar de golpes a la subversión- el aumento a los atropellos contra la población civil, violaciones a los derechos humanos e infracciones al DIH por parte de la Fuerzas Militares, quienes han sido presionados desde Bogotá por el Ministerio de Defensa y los altos mandos militares para que muestren resultados en la zona.

    En segundo lugar, la implementación e impulso de monocultivos como palma aceitera y cacao, en lo que seria el cambio de un monocultivo (coca) por otro (palma o cacao), los cuales no dan garantías de soberanía ni seguridad alimentaría, eliminando la agricultura y economía campesina, transformándola hacia la producción concentrada acorde a los parámetros del capitalismo transnacional, y permitiendo la legalización de las tierras robadas a los catatumberos por los grupos paramilitares, tal como ha ocurrido en otras regiones como el Magdalena Medio y el Chocó;

    En tercer lugar, la implementación de proyectos a gran escala, como la vía Tibú – La Mata, por la cual se pretende sacar el carbón y el fruto de los monocultivos, en beneficio, como ya se dijo, de intereses externos al de las comunidades.      

    Por su parte, el gobernador Luis Miguel Morelli no ha dudado ni un segundo en solicitar al gobierno nacional mayor pie de fuerza para la región. Así lo registró el diario La Opinión en su edición del 26 de abril. (“El gobernador Morelli hizo la denuncia. La guerrilla hizo detonar una tonelada de dinamita”, La Opinión, 26 de abril de 2006).

    Pero el gobernador en ninguna parte de sus declaraciones ha hecho referencia a las denuncias que se vienen presentando sobre la presencia de grupos paramilitares (llamados “Águilas Negras”) en el Catatumbo. Un pronunciamiento solicitando mayor pie de fuerza para combatir realmente al paramilitarismo fue el que esperaron durante mucho tiempo los habitantes del Catatumbo (quienes tuvieron que soportar durante años la impune presencia y control paramilitar de las AUC) de parte de quienes ejercieron la gobernación de Norte de Santander, y por el contrario tuvieron que sufrir el descarado contubernio que hubo entre los paras y las tropas militares.

    La Asociación Campesina del Catatumbo como propuesta organizativa de los catatumberos mantiene su posición de:

    Trabajar por el fortalecimiento organizativo, formativo y político del campesinado a nivel regional, defendiendo los objetivos y reivindicaciones de este sector, promoviendo el respeto a los derechos humanos, el afianzamiento y permanencia en el territorio luchando contra el desplazamiento.

    Trabajar por resolver las desigualdades sociales existentes como parte de una solución política y democrática del conflicto social y armado, y de la consecución de la paz con justicia social.

    Exigir por parte de los actores armados que históricamente han violentado nuestros derechos, el respeto a la vida y a los derechos fundamentales de las comunidades, la colectividad y de todos nuestros asociados.

    Exigir al Estado la no fumigación de los cultivos ilícitos y la erradicación de los factores socio-económicos que dieron origen a la siembra de coca.

    Lo anterior como elementos a tener en cuenta para la construcción de un nuevo Catatumbo con progreso y vida digna para el campesinado que lo habita.

    Balance que dejó la guerra en el 2006. en  HYPERLINK "http://www.laopinion.com.co" www.laopinion.com.co revisado el día 7 de enero de 2007.
     Diferentes denuncias al respecto pueden ser consultadas en  HYPERLINK "http://www.prensarural.org" www.prensarural.org
     MORELLI, Luis Miguel, Una Mirada al Catatumbo. Trabajando unidos, Documento presentado por el Gobernador del departamento Norte de Santander con motivo de la visita del vicepresidente Francisco Santos a la ciudad de Cúcuta, el día 27 de agosto de 2004. en  HYPERLINK "http://www.nortedesantander.gov.co" www.nortedesantander.gov.co . (El subrayado es nuestro)
     FUCUDE y Progresar, "Paz, te han vestido de negro. Estudio sobre los derechos humanos en Cúcuta, en el contexto de la violencia y el conflicto armado en Norte de Santander", Bogotá DC, 2005, pág. 51.
     SUHNER, Stephan, “Resistiendo al olvido. Tendencias recientes del movimiento social y de las organizaciones campesinas en Colombia”, Bogotá DC: Taurus y UNRISD, 2002. pág. 134.

     

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    BoxInfo: Regione Catatumbo

    cordillera oriental 

    Il Catatumbo è una delle tre regioni che compongono il "departamento" (equivalente alla nostra regione) del Norte de Santander, situato nella parte nord est del paese a confine con il Venezuela.

    Il 70% del territorio del dipartimento è attraversato dalla cordillera orientale e la regione del Catatumbo in particolare è ricchissima di acqua.

    La regione è ricchissima di risorse naturali, biodiversità e risorse idriche, petrolio, carbone e altri minerali. Continue reading

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